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Il conflitto e la psiche

Il conflitto e la psiche

23/03/2023

TUTTO ESAURITO AL TEATRO DELLA PERGOLA

Si è concluso il ciclo di tre incontri con i quali Progetto Itaca Firenze ha proposto una riflessione collettiva sulla conflittualità umana, nella varietà degli aspetti e dei contesti sociali in cui si manifesta, a partire dai conflitti interiori, per arrivare a quelli di gruppo, sia esso familiare, lavorativo, scolastico o interculturale.

Gli incontri sono stati seguiti con grande interesse, registrando sempre il tutto esaurito. Sul palco sono passati personaggi di spessore in campi diversi e trasversali, quali Federico Fubini, Paola Lucarelli e Rachele Furfaro.

Democrazie interiori e conflitto tra individuo e società
Nell’incontro di apertura, venerdì 17 febbraio, il focus è stato su democrazie interiori e conflitto tra individuo e società, per capire quanto il percorso evolutivo abbia favorito nell’uomo il passaggio dalla tendenza alla sopraffazione e dall’uso della violenza, come strumento di risoluzione dei contrasti, verso la graduale propensione alla realizzazione di democrazie sia interiori che sociali.
Ne hanno discusso Felice Cimatti, professore ordinario di Filosofia del linguaggio e della mente (Università della Calabria) e conduttore Radio Rai, Stefano Calamandrei, psichiatra ordinario con Funzioni di Training SPI, Anja Baukloh, ricercatrice aggregata del CISP – Centro interdisciplinare Scienze della Pace presso l’Università di Pisa, Alessia Bettini, vicesindaca e assessora alla Cultura del Comune di Firenze e Raquel Cavalcanti Ramos, avvocatessa e PhD in giurisprudenza presso l’Università di San Paolo

Il conflitto tra le parti e la mediazione: dallo scontro all’incontro
Il futuro del diritto italiano è nella mediazione. Uno strumento, questo, che non solo aiuta a risolvere i conflitti, risparmiando tempo e denaro, ma contribuisce anche ad attrarre investimenti ed aiutare le persone a compiere un percorso di crescita ed autoconsapevolezza. Far conoscere e promuovere la cultura della mediazione è un punto focale per gestire le relazioni umane ed è uno strumento indispensabile per affrontare e risolvere il conflitto.
Attorno a questi argomenti ha ruotato il secondo appuntamento, ad approfondire il tema Federica Anzini, Presidente nazionale AIMeF – Associazione Italiana Mediatori Familiari, Paola Lucarelli, Prof.ssa ordinario di diritto commerciale (Università degli Studi di Firenze), esperta di mediazione e Paolo Rossi Prodi, psichiatra e direttore sanitario della Misericordia di Firenze – Fondazione San Sebastiano.

Educare alla democrazia interiore: il ruolo fondamentale della scuola
L’obiettivo della scuola deve essere un’equilibrata crescita psicologica dei ragazzi attraverso l’incremento di autostima e fiducia nel futuro. Come? Favorendo contesti nei quali i ragazzi imparino a conoscere e a padroneggiare i propri impulsi, a integrarsi, a sperimentare le proprie capacità e a sviluppare la propria autonomia. In altre parole: la scuola deve saper andare oltre la didattica.
Le parole di Stefano Calamandrei, psichiatra e psicanalista, nonché coordinatore scientifico del progetto, ben identificano i contenuti dell’ultimo incontro, quello di venerdì 17 marzo: un approfondimento sui giovani e il ruolo della scuola nel loro percorso di crescita.

Sul palco un altro nutrito parterre di esperti: Federico Fubini, Vicedirettore del “Corriere della Sera”, Rachele Furfaro, pedagogista Presidente di Foqus – Fondazione Quartieri Spagnoli di Napoli, Osvaldo Di Cuffa, dirigente scolastico dell’Istituto Superiore Sassetti Peruzzi e presidente della Rete Nazionale degli Istituti Professionali Commerciali “IPSECOM” e dell’Associazione “Almadiploma” e Sara Funaro, Assessora all’Educazione e Welfare del Comune di Firenze, moderati da Geraldina Fiechter, giornalista e consulente per la comunicazione nelle scuole.

Vi lasciamo con una riflessione di Calamandrei sul ruolo della prevenzione dei disagi giovanili: “Fare prevenzione non significa intervenire sui ragazzi fragili e problematici, ma su tutti i giovani, agendo sulle loro necessità, non sulle loro trasgressioni. Dobbiamo stare attenti a non collegare sempre la violenza con l’aggressività. Anzi quest’ultima è una componente molto importante della nostra psiche, poiché è alla base della creatività e della forza vitale. Per evitare che l’aggressività si traduca in violenza, ogni giovane deve imparare a integrarla con le altre componenti della mente: la razionalità, l’emotività e il senso del dovere.”

Il progetto è stato realizzato con il contributo di Fondazione CR Firenze e di Nextam Partners SIM, con la collaborazione della Fondazione Teatro della Toscana.

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